martedì 2 ottobre 2012

CHI GLIELO DICE A QUELLI DEL MULINO CHE IL LATTE FA MALE?

Quando si cerca di spiegare le ragioni per cui si dovrebbe smettere di dare ai neonati e ai bambini il latte vaccino ci si scontra contro una montagna fatta di conoscenze tramandate, basate sulla tradizione familiare e sulla convinzione che queste conoscenze siano verità assoluta. Due sono le ragioni per cui si pensa che il latte vaccino sia il giusto sostituto di quello materno.  La prima va cercata nella non consapevolezza dell’importanza del latte materno come unico alimento realmente adatto alla crescita e sviluppo dei neonati e bambini. La seconda, in quell’operazione di marketing portata avanti dall’industria casearia e dai pediatri che hanno un gran potere di convinzione sulle madri alle prime armi. A tutto questo si aggiunge che molte di loro, hanno rinunciato ad allattare per ragioni di tempo, affidandosi prima al latte in polvere e poi a quello fresco pastorizzato.  
Purtroppo le nostre abitudini alimentari, molto spesso erronee, ci fotoblog lattepolvereportano  verso un ‘ alimentazione non solo carente ma soprattutto non specifica per le nostre necessità.
Senza dubbio sradicare dalla nostra mente convinzioni e preconcetti secolari, non è semplice soprattutto quando siamo  ancora oggi bersaglio di pubblicità ingannevoli quanto basta per tramandare ai nostri figli la quotidianità di una colazione fatta con latte e biscotti.
Per poter capire le ragioni di chi afferma che il latte di mucca è nocivo per la nostra salute, bisogna avere la forza di dubitare delle proprie certezze. Iniziamo dicendo che di tutti i mammiferi, l’uomo è l’unico che si avvale del consumo di latte anche dopo lo svezzamento. Così come il vitello beve il latte vaccino per crescere e per diventare una mucca, l’uomo deve bere il latte materno per assumere quelle sostanze fondamentali per la sua specie e diventare così un uomo. E’ chiaro che ogni latte è specie-specifico. Ecco perché vi sono delle differenze significative nella composizione del latte delle distinte specie. Ecco qui uno schema della composizione del latte di diversi mammiferi.

LATTE PROTEINE  gr LATTOSIO
gr
GRASSI gr ACQUA gr CALCIO mg
Donna 0,9 7,2 3,5 88 33
Cavalla 2,2 5,9 1,5 90 90
Asina 1,5 6,2 1,5 90
Mucca 3,6 4,9 3,5 87 118
Capra 4 4,5 4,3 86 141
Pecora 6 4,5 7,5 81 180
Bufala 4,8 4,7 7,5 82
Scrofa 6 5,4 6 82 178
Gatta 9 5 5 80 240
Cane 10 3 10 75 325
Ratto 8 2,6 10,3 79
Coniglio 13,5 1,8 12 70 640
Focena 12 1,3 46 40
Balena 10 0,8 35 54
Come si evince dal grafico a seconda delle necessità di crescita e a seconda della frequenza dell’allattamento, il latte sarà più o meno nutriente. I cuccioli delle varie specie nascono a stadi di maturità fisiologica molto differenti, quindi è logico pensare che questo fattore determini una differenza nella composizione del latte specie-specifico. Un altro dato importante da tenere in conto, è lo sviluppo del cervello. I neonati sviluppano come primo organo il cervello mente il bovino sviluppa prima la struttura ossea. Per questo la quantità di lattosio contenuta nel latte materno è doppia rispetto a quella contenuta nel latte vaccino. Questa composizione nutrizionale garantisce nel bambino uno sviluppo cerebrale rapido, nettamente più veloce rispetto a quello del vitellino.  Per contro,  il vitello ha un accrescimento fisico molto superiore e molto più rapido di quello del bambino. Raddoppiano il loro peso dopo appena 47 giorni dalla nascita, mentre il neonato in 180 giorni. Una diversa necessità di accrescimento fisico spiega, dunque, perché il latte vaccino contiene più proteine rispetto a quelle del latte umano. Per 100 grammi di latte, quello umano ne contiene 0,9 contro i 3,6 di quello di mucca. Assumere latte vaccino per un essere umano significa assumere una quantità eccessiva di proteine, di molto superiore al suo fabbisogno. Quest’ eccesso determina un sovraccarico per il fegato e per i reni, che hanno il compito di eliminare i prodotti di scarto del metabolismo proteico. Ma passiamo al calcio. 
L’ industria casearia, ma anche molti medici (a colpi di spot pubblicitari e in virtù di aver studiato medicina) sono riusciti a convincerci non tanto della necessità del calcio per avere ossa forti, quanto della necessità di bere latte. Ci sono riusciti così bene, tanto che ancora oggi siamo convinti che il latte sia l’ unica fonte di calcio.
Un mito che sfatiamo molto volentieri.
Iniziamo dicendo che le popolazioni orientali, che non bevono latte né mangiano latticini o qualsiasi derivato del latte, non soffrono di osteoporosi.
Se i prodotti caseari prevenissero realmente l’osteoporosi, la sua incidenza sarebbe rara nei paesi consumatori di tali prodotti. Eppure a soffrire delle incidenze più elevate sono le nazioni che consumano le maggiori quantità di prodotti caseari.
Q
fotoblog osteoporosiuesto perché l’osteoporosi non è, come abbiamo detto in precedenza in questo blog, una mancanza di calcio quanto una perdita.
Perdiamo il calcio contenuto nelle nostre ossa per colpa di un alimentazione troppo acida.
Per contrastare l’acido il nostro corpo ricorre alle riserve alcaline.
Tutti i prodotti animali, tendono ad acidificare l’organismo.
Sorprendente?
No, si tratta solo di avere le informazioni giuste.
Potremmo partire dicendo che non è importante la quantità di calcio presente nel latte, quanto la capacità del suo assorbimento, o la sua biodisponibilità, che dipende da fattori come il fosforo e la vitamina D.
Il calcio presente nel latte vaccino è poco assimilabile, in quanto il fosforo in esso presente è troppo elevato e inibisce l’assorbimento del calcio stesso.
Le persone che pensano di avere una deficienza di calcio, in realtà seguono solo una dieta molto acida e quindi molto proteica.
fotoblog ph
Il nostro sangue è di natura alcalina. Per mantenere questa alcalinità abbiamo bisogno di una buona percentuale (un ’80% circa) di cibi alcalinizzanti e pochi cibi acidificanti.
Quelli acidificanti comprendono tutti i prodotti animali (carne, uova, pesce, latte e derivati, salumi), i cereali raffinati (pane e pasta bianchi), i legumi, , caffè, alcool, zucchero, tabacco, bibite, farmaci, conservanti, additivi.
Quelli alcalinizzanti comprendono i cereali integralifrutta verdure e le mandorle.
Il calcio che ingeriamo quindi, viene usato dal nostro corpo per neutralizzare gli acidi di
un ‘alimentazione sbagliata.
E se non si beve il latte, né si mangiano i suoi derivati, da dove prendere il calcio?
Sicuramente tra gli alimenti di origine vegetale, quelli con più calcio biodisponibile, sono le alghe. Solo un esempio l’ alga Wakame ne contiene ben 1380 mg.

Ecco qui fonti di calcio alternative al latte di mucca.


LATTE VACCINO 118 mg
SESAMO 783 mg
SPINACI 300 mg
SOIA 260 mg
MANDORLE 252 mg
PREZZEMOLO 245 mg
FICHI SECCHI 190 mg
TOFU 159 mg
RUCOLA 309 mg
CICORIE 188 mg
BROCCOLI 126 mg
FOGLIE DI RAPA 199 mg
Adesso, avendo a disposizione qualche informazione in più, possiamo anche domandarci cosa succede al nostro organismo, quando ingeriamo calcio in eccesso che non riusciamo ad assorbire.
La risposta è che purtroppo i nostri tessuti invecchiano più velocemente, in quanto, tra le altre cose, quel calcio si può depositare sulla pareti arteriali causando ipertensione, oppure nei legamenti e quindi parliamo di artrite.
E’ lecito pertanto ipotizzare, che il latte vaccino possa favorire l’insorgenza di squilibri metabolici e che questi a lungo andare possano condurre a stati di malattia?